venerdì 24 maggio 2013

Positività questa sconosciuta



E cosi sono tornata dal mio meraviglioso viaggio…volevo scrivere di ogni paese visitato ma sono stata sommersa da tante cose ma prometto lo farò presto!

Ora però vorrei raccontarvi del mio post viaggio visto che tanti me lo chiedono e le loro reazioni sono le più svariate. 
Prima di tutto vorrei sottolineare che la mia non è stata una vacanza (detto da molti con tono sprezzante) ma un viaggio, un viaggio vero che mi ha portato a scoprire delle culture totalmente nuove, a toccare con mano la loro terra, a mangiare il loro cibo, a dormire in posti che “speriamo che non mi prendo qualcosa”, a lavarsi con un filo d’acqua gelida e a volte al buio perché  il generatore si era rotto, a condividere la stanza con animaletti vari o a fuggire letteralmente da un’altra perché vedi un enorme tarantola in bagno (e mi dispiace ma io non ce l’ho fatta proprio) e preferisci dormire con lo scarafaggio e le formiche.

Un viaggio dove dormi in autobus notturni malconci o in treni sgangherati, dove parli a gesti perché nessuno ti capisce,  dove aspetti il bus in mezzo al nulla alle 4 del mattino in compagnia di gente più strana di te.
Un viaggio meraviglioso, fatto di odori, sapori, sorrisi, pianti, terra, sporcizia, curiosità, stanchezza, allegria e dove non vorresti mai chiudere gli occhi per non perderti nulla.

Secondo vorrei dire che no, non sono ricca e no, non ho nascosto le mie ricchezze a tutti voi ma semplicemente avevo dei soldi messi da parte perché invece di comprarmi la borsa di Prada o Armani a 600 euro li tenevo per qualcosa di meglio (che ancora non sapevo). Lo so che non devo giustificarmi ma volevo fare questa precisazione perché sono stanca di sentirmi dire “beata te che te lo puoi permettere” da gente che indossa abiti e scarpe del valore di due miei stipendi. 
Chi mi conosce sa che non sono mai stata attratta dalla moda e dal marchio e che ho sempre preferito spendere  i miei soldini nei viaggi ma, come non ho giudicato chi è felice con Armani o Gucci non voglio nemmeno essere giudicata. L’ho detto!!! 

Il post viaggio? 
Da una parte bellissimo perché puoi condividere i tuoi ricordi migliori, le tue pazzie, puoi ritrovare i tuoi sapori e pensare a quelli scoperti e che proverai a ripetere (il mio pollo al curry è venuto buonissimo), puoi dare ai tuoi amici i pensierini che hai preso per loro perché anche loro erano presenti nel viaggio con te, puoi sentire i loro racconti, puoi berti un bel bicchiere di vino rosso e ridere con loro di quando ti sei mangiata i vermi!

Dall'altra parte triste, perché vorresti continuare a viaggiare perché il viaggio è una fluido magico che ti entra dentro e che difficilmente ti lascia andare.  Pesante perché le situazioni personali più difficili che avevi lasciato sono ancora là e anzi lo sono diventate ancora di più ma capisci che alla fine le persone non cambiano e tu non puoi stare male e cercare di cambiare per loro per cui metti una toppa su quel dolore e vai avanti.

Ma senza che mi e vi rattristo vi racconto di quello che mi sta accadendo in questi giorni. Al momento sto cercando lavoro e pur sapendo che la situazione non è delle migliori non mi fermo ma ogni giorno mando curriculum sperando di essere chiamata. 
Le domande che mi vengono fatte dalle persone che incontro sono “come è stato il rientro” e “hai trovato lavoro”. Alla mia risposta “bene grazie e ancora no ma sto cercando” alcune di loro assumono una  espressione quasi alla shining, respirano e poi con un’espressione tra il compassionevole e il “te lo avevo detto”  si lanciano con un “eeeeeeeeeee” per poi dirmi quanto sarà difficile trovare lavoro, che al momento non c’è nulla, che la situazione è proprio brutta brutta….però vedi che qualcosa la trovi…forse” della serie : “ sei partita? Ora fottiti!!”

La scelta di lasciare il lavoro è stata difficile e non presa alla leggera ma non è questo il luogo adatto per parlarne.  Non voglio essere consolata o compatita perché non trovo lavoro e probabilmente dovrò fare lavoretti part time finché la situazione non migliora, perché lo so e quando ho deciso di lasciare il mio posto di lavoro ne ero consapevole.

Ma almeno…non rompetemi le palle con la vostra negatività !! Perché essere cosi negativi? Perché dover buttare addosso a chi cerca di essere felice le proprie ansie e le proprie paure?

Una volta avevo scritto che non bisogna chiedere scusa se si è felice ed è proprio cosi!

Purtroppo, e dico purtroppo, ho una sensibilità molto elevata…no, non piango per me e anzi mi tengo le mie cose per me senza piangermi addosso ma se vedo una persona anziana per strada che chiede l’elemosina, se leggo di gente che è disperata perché ha perso il lavoro, delle donne violentate durante la guerra, se vedo bambini con delle malformazioni, e se guardo come il mondo è cattivo io piango, piango per gli altri, piango perché c’è gente cosi speciale e buona che se la prende sempre nel di dietro quando le persone più egoiste la fanno sempre franca. 
Non riesco ad escludere questa parte del mondo che anche se non mi tocca personalmente esiste e soffre.

Durante il mio viaggio io ero felice, puramente felice, non ho tolto niente a nessuno (casomai solo alle poste italiane che hanno visto il mio conto corrente scendere) ma alcune persone mi hanno fatto sentire in colpa perché….ero felice! Incredibile vero? Ed io scema a dispiacermi per loro! 

Poi è arrivato il viaggio che mi ha preso per mano e mi ha sussurrato all'orecchio che dovevo vivere per me, essere felice per la felicità altrui e godermi la mia e tutto quel senso di ansia è sparito.

Ora sto combattendo contro questo muro di negatività , ascolto i loro discorsi e quando mi prospettano un futuro nero, senza lavoro, senza soldi, perché si mi sono permessa di lasciare il mio lavoro invece di baciare terra perché lavoravo, io chiudo gli occhi, penso al mio viaggio e…sorrido.


Non chiedete mai scusa se siete felici ma spargete la vostra energia positiva nel mondo.

2 commenti:

  1. Babsy, il tuo post è molto bello.
    Lo sai, io sono un'altra pazza che come te un anno fa ha mollato un lavoro poco soddisfacente in un posto di merda per inseguire un sogno. Ho anche mollato i miei hobby e resettato la mia vita. Nessuno ancora capisce il mio gesto, io perseguo un cammino, non mi importa che sia chiaro a qlcuno, l'importante è che abbia un senso per me.
    La tua esperienza di viaggio è stata impagabile; per quel poco che ti conosco ti ho vista trasformata! Un viaggio del genere è sempre anche interiore, e continua anche se si torna; serve a cambiare i punti di vista, il valore che si da alle cose, le prospettive, i programmi, le energie, e molto altro. Che ci importa se parte di chi ci circonda non capisce, per lo più sono invidiosi che non sanno rischiare e non sanno vivere, che non hanno un ideale nella vita e non combattono per nulla. Ogni volta che mi capita una cosa del genere vado a rileggermi la poesia di Pablo Neruda "Lentamente muore" e mi accorgo che i morti sono loro, mentre io cerco di vivere la mia vita secondo i MIEI valori, e non secondo quelli comunemente accettati. Combatto la negatività altrui semplicemente smettendo di frequentare chi percepisco troppo negativo e cerca di buttarmi giù perché incapace di affrontare la propria sfida, perché questo lo mette di fronte ai suoi fantasmi mai affrontati. E medito sui chackra. E se mi fanno obiezioni del cazzo riguardo al lavoro rispondo sorridente: "Voi forse non lo sapete, ma il mondo è mooolto grande!! Se non si smuove niente qui farò un biglietto aereo di sola andata x qualche altro posto!"

    RispondiElimina
  2. Piccola babs... So cosa succede!! È il guaio dell'imprevedibilità, la"gente" detesta non sapere cosa succederà, odia le persone che sotto i loro occhi cambiano. Devono trovare qualcosa, un motivo per mettere in discussione le tue scelte perché l'alternativa sarebbe inaccettabile... E cioè che sEnza rendersene conto hanno smesso di vivere nella gioia!! Quella vera! Quella che ti fa saltare nelle pozzanghere,che ti fa stare ore sdraiato al sole come una lucertola, che ti fa venire voglia di conoscere ogni cosa!
    non ho la chiave della felicità, e non pretendo di insegnare a nessuno come vivere... Però sono stanca di vivere in paure e ansie non mie!! Siete pregati allora care assente, inquadrate persone lasciateci nel nostro caos, fateci essere i graziosi e strambi parenti pazzi della famiglia tanto cmq sarebbe quella la casella dove ci mettereste!!un beso cindy

    RispondiElimina